Un nuovo esame è in arrivo per aiutare a capire se si mangia correttamente o meno: funziona come un semplice test delle urine.
Da Londra è in arrivo un’analisi veloce e precisa che rivela la qualità della nostra alimentazione quotidiana. Può sembrare strano, ma proprio nell’era del cibo biologico, del kilometro zero e del trend vegano circa il 60% delle persone, soprattutto quelle che stanno seguendo una dieta, a tavola non si comporta in maniera corretta, sottostimando le dosi e la qualità del cibo che consuma. Ma a breve un semplice test delle urine potrà darci il responso se mangiamo o meno correttamente e quindi, se si sta seguendo il regime alimentare giusto.
In cosa consiste
Il nuovo test delle urine è stato messo a punto dai ricercatori dell’Imperial college di Londra (Gb). Esso è in grado di svelare in cinque minuti quanta carne rossa e bianca, uova, pesce, frutta e verdura si stanno consumando. Gli studiosi inglesi hanno verificato l’efficacia del test su 19 volontari, invitati a seguire per quattro giorni diete diverse, da quella salutare a quelle più squilibrate.
Durante la dieta, i volontari sono stati sottoposti a esami periodici delle urine, calcolando le quantità di proteine, grassi, zuccheri e fibre. Al termine, i ricercatori sono stati in grado di risalire alla dieta di ciascuna persona.
Il test sarà utile anche come forma di prevenzione contro alcune tra le malattie cardiovascolari più diffuse, come l’obesità, i tumori e il diabete. Se ad esempio una persona è in sovrappeso, il test potrebbe rivelare che sta mangiando troppa carne, portando a modificare la dieta quotidiana.
Se eseguito da un gran numero di persone, il test potrebbe fornire il quadro completo della tipologia di alimentazione di un Paese, diventando un’opportunità utile per progettare campagne di salute pubblica. Questo esame potrebbe, infatti, rappresentare il primo reale indicatore indipendente della qualità della dieta di una persona e di ciò che realmente mangia.
In commercio tra due anni
La fase della sperimentazione deve ancora proseguire, per mettere a punto uno strumento che sia sempre più efficiente e personalizzato. Entro due anni il test potrà essere in commercio, dando la possibilità alle persone di raccogliere un campione di urine a casa e consegnarlo in laboratorio per farlo analizzare.