Concorrenza sleale da parte del dipendente

La concorrenza sleale: l’importanza delle investigazioni aziendali per l’obbligo di fedeltà del lavoratore dipendente

Come contrastare la concorrenza sleale dei dipendenti

La concorrenza sleale del dipendente è uno dei problemi più gravi a cui un’azienda deve far fronte nella sua gestione. Sono tantissimi i modi in cui un dipendente può fare concorrenza sleale interna, in cui può mettere a repentaglio dati sensibili e informazioni riservate. I casi di concorrenza sleale da parte dei dipendenti sono più frequenti di quanto non si possa immaginare e sono soprattutto più frequenti rispetto ai casi di concorrenza con i competitor sul mercato.
Nel momento in cui un dipendente firma un contratto di assunzione si impegna automaticamente a lavorare esclusivamente per il bene della sua azienda, senza perseguire interessi o fini personali che possono entrare in concorrenza con quelli del suo datore di lavoro. I dipendenti sleali sono un pericolo ma prima di prendere provvedimenti disciplinari contro gli infedeli, l’azienda è obbligata a raccogliere prove inequivocabili e incontrovertibili circa l’effettiva colpevolezza, perché solo così può giustificare un licenziamento e, eventualmente, una causa giudiziale per concorrenza sleale.

Le investigazioni aziendali diventano quindi fondamentali, indispensabili per raccogliere il materiale relativo alle eventuali trattative con concorrenti diretti dell’azienda per la vendita di materiale riservato (che si può qualificare anche come spionaggio industriale) ma anche a trattative personali che il dipendente pone in essere per il suo interesse personale nello stesso settore operativo dell’azienda per cui lavora.

La concorrenza sleale del dipendente: obbligo di fedeltà e riservatezza

L’obbligo di fedeltà da parte del dipendente è sancito per legge, in particolar modo con l’articolo 2105 del Codice Civile, pertanto è perseguibile per legge. La correttezza di un lavoratore nei confronti del suo datore di lavoro dovrebbe essere un dovere prima di tutto morale, poi legale, un principio che si pone alla base di qualsiasi rapporto di fiducia, indispensabile per collaborare e lavorare in armonia e piena sinergia. L’obbligo di riservatezza è un impegno che non può essere derogato in alcun modo e per nessun motivo, se non previ accordi con il datore di lavoro.
Ne momento in cui si instaura un rapporto di fiducia e di stima tra le parti, difficilmente un dipendente è tentato di compiere atti contro la sua azienda ma se questo dovesse accadere, il datore di lavoro ha l’obbligo di condurre le investigazioni aziendali che ritiene più opportune, nei limiti della legge, per appurare eventuali episodi di concorrenza sleale del dipendente.

L’informatica forense, strumento di tutela e controllo aziendale

Le investigazioni aziendali sono sempre più moderne e tecnologiche e si avvalgono dell’ausilio dell’informatica forenseper individuare eventuali casi di concorrenza sleale da parte dei dipendenti. Bisogna premettere che il controllo dei lavoratori da parte dell’azienda non può essere effettuato in maniera anarchica, ma dev’essere condotto secondo le disposizioni di legge. Per ragioni di tutela della privacy e di tutela dei lavoratori, infatti, il nostro ordinamento ha stabilito che un datore di lavoro può utilizzare esclusivamente metodologie specifiche per il controllo dei dati della sua azienda, avvalendosi delle strumentazioni tecnologiche in suo possesso, ma non può in alcun modo mettere sotto controllo il singolo dipendente, a meno che non sussistano reali e oggettivi indizi di colpevolezza circa comportamenti scorretti. Anche in quel caso, comunque, deve avvalersi di professionisti riconosciuti e certificati, non affidarsi al fai da te né tanto meno a investigatori privati che svolgono la professione in maniera abusiva.

Perizie di informatica forense: chi può farle e come

Le perizie informatiche forensi hanno assunto un ruolo di sempre maggiore importanza in Italia, soprattutto nell’ambito delle indagini sulla concorrenza sleale di un dipendente o di un gruppo di dipendenti, svolte sia in tempo reale che in differita. I professionisti che lavorano in questo ambito investigativo conoscono perfettamente quali sono i limiti e le limitazioni delle loro indagini e, in questo (stretto) range sanno muoversi per fornire tutto il materiale probatorio. Prima di muovere qualsiasi accusa, il perito informatico forense ha la necessità di studiare tutte le clausole contrattuali relative alle modalità d’uso delle strumentazioni informatiche aziendali, alla policy interna e alle direttive sulla diffusione dei dati. Appurati i vincoli a cui si è sottoposto il dipendente firmando il contratto di lavoro, quindi accettando quanto imposto dall’azienda, l’investigatore può iniziare a lavorare sullo specifico caso. Nella sostanza, nel momento in cui parte l’indagine, i dati informatici degli strumenti in uso al dipendente oggetto di attenzione vengono congelati mediante copie forensi autenticate e certificate. Le investigazioni aziendali del perito di informatica forense vengono svolte su quei dati, ma anche sulle strumentazioni informatiche del dipendente: smartphone, pc, tablet e qualsiasi dispositivo su cui sia stato disposto il controllo, nel pieno rispetto della privacy personale.
I dati su cui si focalizza maggiormente l’attenzione durante le indagini per concorrenza sleale di un dipendente solo le ricerche online, la posta elettronica, la messaggistica dai device aziendali e i file archiviati nelle memorie, che possono comprovare un comportamento lesivo nei confronti dell’azienda.