Tra le poetesse italiane più amate c’è Alda Merini, che ebbe una vita alquanto travagliata: questa è una delle sue poesie più riuscite.
La primavera è il periodo dell’anno in cui la natura torna a rifiorire dopo il lungo letargo invernale. Il periodo primaverile, caratterizzato dal clima finalmente tiepido che invita ad uscire e a godere del sole, ha da sempre ispirato poeti e scrittori. Una delle più importanti poetesse contemporanee, Alda Merini, ha voluto celebrare la primavera nei suoi versi, visto che in questa stagione (e precisamente il 21 Marzo del 1931) lei è nata. “Sono nata il ventuno a primavera” è una delle sue poesie più conosciute e apprezzate, pubblicata nel 1991 da Einaudi nell’antologia intitolata “Vuoto d’amore”.
Chi era Alda Merini
Un’autrice dalla vita tormentata, Alda Merini, nata a Milano nel 1931 e morta nello stesso luogo nel 2009. La poetessa milanese era affetta da disturbo bipolare, e spesso durante la sua vita è stata ricoverata in ospedale a causa di tale patologia psichiatrica. Proprio durante uno dei suoi ricoveri Alda Merini, che scoprì la sua vena poetica all’età di 15 anni, ha composto uno dei componimenti migliori, “La Terra Santa”. La presenza della Merini nel panorama letterario italiano non è stata molto costante, poiché alternava lunghi periodi di assenza a causa dei disturbi di salute e altri in cui raccoglieva consensi e gratificazioni. La poetessa è morta nella sua abitazione nel quartiere dei Navigli, a Milano, in condizioni economiche alquanto precarie, nonostante il successo e la notorietà raggiunti circa dieci anni prima.
La produzione letteraria e poetica di Alda Merini
Che la Merini fosse dotata di capacità poetiche molto spiccate fu subito chiaro intorno ai quindici anni di età, quando cominciò a scrivere poesie e scritti parecchio interessanti, che vennero pubblicati nell’Antologia della poesia italiana contemporanea 1909-1949. A scoprire il suo talento innato per la scrittura e la poesia fu Giacinto Spagnoletti, poeta e critico letterario. Già in giovane età la Merini ebbe la fortuna di conoscere alcuni tra i poeti e scrittori contemporanei più famosi, come Quasimodo e Montale. Il periodo di produzione più intenso e fruttuoso culminò nel 1992, quando le fu assegnato uno dei premi letterari più prestigiosi d’Italia, il “Librex Montale per la Poesia”. A partire dagli anni Novanta Alda Merini si dedicò alla composizione di “minitesti”, aforismi brevi che trasmettevano emozioni e sensazioni in pochi versi. Questi componimenti vennero pubblicati da Rizzoli con il titolo di “Aforismi e magie”.
Poesia: Sono nata il ventuno a primavera
“Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera”.