“Così continuiamo a remare barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato”. Questo pensiero è tratto dal romanzo Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald, da cui nel 2013 è stato tratto l’omonimo film, interpretato da Leonardo Di Caprio. Mi sono interrogato sul significato di questa frase cercando di capire cosa volesse dire veramente e quanto sono concorde con essa.
Alla fine credo che ciò che voglia dire Fitzgerald sia piuttosto lineare, oltre che ampiamente condivisibile: continuiamo a remare contro corrente, lì dove la corrente è rappresentata dal tempo che scorre inesorabile. Ed è uno scorrere irreversibile in direzione opposta a quella che noi vorremmo. La realtà si deteriora, si sgretola sotto ai nostri piedi, tutto è soggetto al lento consumarsi. Il nuovo diventa desueto, il giovane si trasforma in vecchio, il moderno in antico. E noi subiamo tutto ciò senza mai riuscire ad accettarlo pienamente. Ci battiamo senza alcuna possibilità di vittoria contro un destino che mai sarà eluso, e con dolcissima amarezza defluiamo nei nostri ricordi. E i ricordi altro non sono che il nostro modo di vincere la corrente del tempo, perché almeno lì ciò che era è tuttora, nulla scalfisce il ricordo che, splendido come lo vogliamo custodire, rimane uguale a se stesso. Siamo noi stessi a risospingerci nel passato, e lo facciamo per trarre la forza di andare avanti. Però, il ricordo si scontra con l’inevitabile realtà attuale, e il solo prendere coscienza che di un ricordo si tratta, ci ferisce. La corrente è sempre più forte e arenarci nelle spiagge delle nostre istantanee felici è la sola maniera che ci rimane di mantenerci sani e con la voglia di remare.