Alimenti biologici: come difendersi dalle frodi

Di recente una maxi operazione dei Carabinieri in 45 aziende italiane ha condotto alla scoperta di 15 tonnellate di falsi prodotti biologici. Uova, pesce, formaggi, salumi, passate e ortofrutta sono solo alcuni degli alimenti sequestrati dall’Arma, in quanto privi delle informazioni necessarie per individuare la provenienza e quindi la loro natura biologica. Queste truffe danneggiano non solo i consumatori, ma anche gli agricoltori più attenti alla produzione. Come ci si può difendere dai falsi bio e individuare gli alimenti rispettosi della normativa in questo settore?

Differenze tra prodotti bio e convenzionali

Quali sono i requisiti che servono a riconoscere gli alimenti bio da quelli convenzionali? I prodotti biologici per prima cosa non devono essere trattati con diserbanti, pesticidi e prodotti ritenuti nocivi per l’ambiente, la flora, la fauna e l’uomo, e non devono contenere organismi geneticamente modificati. I requisiti che le aziende devono possedere per ottenere le certificazioni sono regolamentati dalla Commissione europea.

Le differenze tra i primi e gli alimenti convenzionali risiedono prevalentemente nella modalità di coltivazione o di allevamento in caso di animali, che si riflette sulla qualità del prodotto. Rispetto a quelli convenzionali non cambiano i valori nutrizionali di carboidrati, grassi e proteine, ma quelli biologici sono privi o comunque hanno meno conservanti, coloranti e additivi. Attualmente il numero degli operatori certificati “bio” a livello nazionale è di 72mila.

Come riconoscere i veri prodotti biologici

Lo strumento fondamentale per capire se ci si trova dinanzi ad un prodotto biologico è senz’altro l’etichetta. I dati principali cui prestare attenzione e che devono sempre essere presenti sono: il nome, l’indirizzo del produttore, del proprietario e del venditore del prodotto. Negli alimenti confezionati va segnalato l’ultimo operatore che ha maneggiato il prodotto. Altro dato da tenere in considerazione è il numero di codice che si riferisce all’Ente di controllo, cioè quello che ha effettuato la verifica sul produttore o sui passaggi di trasformazione. In Italia il numero di codice inizia con la sigla IT.

Inoltre non deve mancare la dicitura “biologico”. Altro elemento che serve a riconoscere un alimento biologico è il logo europeo di riconoscimento del biologico: si tratta di una foglia su sfondo verde, formata dalle stelline bianche. Diffidare dai prodotti che riportano diciture “bio” o “biologico” senza un’etichettatura chiara. Le etichette devono sempre riportare tutte le informazioni previste dalla legge.

Alimenti biologici: come difendersi dalle frodi?I controlli sul biologico

Attualmente in Italia esistono 16 organismi di controllo autorizzati dal Ministero delle Politiche agricole ad accertare che le aziende produttrici, trasformatrici e importatrici seguano i dettami dell’agricoltura biologica, a garanzia dei consumatori. A questi si aggiungono quattro organismi tedeschi, che possono operare solo nella provincia autonoma di Bolzano. I controlli consistono in visite ispettive alle aziende (con esame di registri, appezzamenti coltivati, magazzini, stalle, ecc.) e in prelievi di campioni da analizzare alla ricerca di residui di sostanze non consentite. A loro volta, gli organismi di controllo sono sottoposti a periodiche ispezioni da parte delle Regioni e, queste ultime, a verifiche dell’Unione Europea.

Sanzioni per chi trasgredisce

Un nuovo decreto del Marzo scorso ha inasprito le sanzioni amministrative pecuniarie verso gli organismi di controllo e gli operatori che non rispettano “le regole del gioco”. Inoltre, sono previste norme più rigide e stringenti nel rapporto tra controllore e controllato, nel quale si annida un potenziale rischio di conflitto di interesse. E’ questa la criticità interna più importante che il sistema di controllo da sempre deve fronteggiare.