Sempre più gente sceglie un tipo di vacanza alternativa e si concede una crociera in barca a vela in Croazia o Grecia, per scoprire questi posti in maniera reale e autentica. Ma come funziona la navigazione in mare aperto a bordo di una barca a vela?
Ovviamente compendiare una disciplina tanto complessa in poche righe è impresa impossibile, ciò che si può fare è cercare di renderne l’idea e dare qualche informazione utile e stimolante. Innanzitutto i due fondamentali della barca e vela sono due: la virata e la abbattuta (o strambata); la prima indica il cambio di direzione della barca mentre la seconda ha un significato un po’ più complesso in quanto è anche essa una forma di virata (detta anche virata a poppa) eseguita con l’obiettivo di “cambiare le mure” e conquistare il fil di poppa. Spieghiamo: mure è un termine che indica il lato della barca da cui arriva il vento mentre il fil di poppa indica un’andatura in cui la barca ha acquisito la posizione che le permette, appunto, di (come si suol dire) avere il vento in poppa (ovvero a 180 gradi). Altre andature sono a bolina stretta (45 gradi), a bolina larga (60 gradi), traverso (90 gradi, ovvero vento perpendicolare all’asse dell’imbarcazione), lasco (a 120 gradi), gran lasco (150 gradi).
Anche il mare ha il suo “traffico”, e il rischio di collisione è più alto di quanto si possa pensare. Per tale ragione esiste, ovviamente, un codice nautico che prescrive le precedenze: le vele hanno sempre la precedenza sulle natanti a motori e deve concedere la precedenza alle imbarcazioni al lavoro. Tra due imbarcazioni, ha la precedenza quella con le mure a dritta (quando il vento si indirizza verso il fianco destro della barca) e nel caso di stesse mura, la precedenza va alla vela sottovento.