Il popolare social network Google Plus è giunto ormai al capolinea: è di qualche giorno fa, infatti, la notizia ufficiale circa la sua chiusura. All’origine del crollo definitivo del social (che comunque da un po’ di tempo a questa parte mostrava segni di cedimento) una falla del software che ha esposto per più di tre anni i dati personali di oltre 500 mila utenti in balia di eventuali hacker.
Cronaca di una chiusura annunciata?
Nato a giugno del 2011, Google Plus in realtà, nonostante le enormi potenzialità, non è mai effettivamente decollato. Tanto che, nel 2014, il New York Times lo aveva definito (a giusta ragione) “la città fantasma”: nonostante gli iscritti fossero miliardi, e gli utenti attivi centinaia di milioni, erano davvero pochi gli utenti che interagivano fra loro o pubblicavano contenuti.
Per riparare a questo “gap” i tecnici di Google Plus sono intervenuti spesso nel tempo, attivando le “collections” e dando maggior vigore ai Gruppi. Nonostante le modifiche al software per migliorarlo sotto l’aspetto dell’interazione, Google Plus è rimasto con i “grandi numeri” solo sulla carta.
Probabilmente la chiusura era già nell’aria da tempo, ed ora la falla nel sistema di protezione dei dati ha decretato la fine del social network a partire dal prossimo mese di agosto 2019. Google ha annunciato che, nelle prossime settimane, provvederà a fornire a tutti gli utenti in possesso di account Gmail informazioni dettagliate circa le modalità di chiusura dello stesso e come intervenire per mettere in sicurezza i propri dati.
Dati personali utenti a rischio per tre anni
Per circa tre anni oltre mezzo milione di utenti Google Plus sono stati seriamente esposti al pericolo che i dati personali fossero utilizzati da chiunque, quindi anche da hacker più o meno esperti. Pare che la compagine di Google fosse già al corrente della falla di sistema e che però non abbia provveduto ad avvisare subito i suoi utenti. Lo ha fatto quando ormai era troppo tardi per tentare il salvataggio estremo.
Secondo alcuni degli sviluppatori che hanno lavorato al progetto, l’errore principale che è stato commesso con Google Plus è stato quello di optare per il nome “Plus” anziché “Google Me”, e di aver abbandonato le origini per inseguire lo stesso obiettivo di Facebook, ossia sviluppare le interazioni sociali.
Più che a costruire relazioni sociali, in origine Google Plus era stato pensato per reperire facilmente informazioni tramite la costruzione di “cerchie” di utenti più o meno accessibili.