Recentemente ci sono stati alcuni gravi casi di intossicazioni alimentari: il rischio è sempre presente, sia in casa che al ristorante.
Spinaci alla mandragora, taleggio alla listeria,risotto al colchico. Sono solo alcuni dei più recenti casi di intossicazione alimentare, un’escalation che fa seriamente dubitare dei supermercati e dei luoghi in cui si dà per scontato che avvengano i controlli sui cibi destinati alla nostra tavola. E’ possibile difendersi concretamente dai rischi di un’intossicazione alimentare? Abbiamo raccolto il parere di alcuni esperti sull’argomento.
Consigli pratici dal ristorante alla cucina di casa
Al ristorante è bene osservare la pulizia, dal tavolo al pavimento, e la cura delle mani di chi è addetto a servire i clienti. Controllate i bicchieri, possono contaminare il cibo più dei piatti. Una visita in bagno potrebbe rivelarsi illuminante. Se il menù è molto lungo e vario ed il personale invece sembra abbastanza ridotto, difficilmente i piatti saranno curati o preparati al momento. Non si dovrebbero sentire odori pesanti, al massimo profumi, ma freschi e leggeri. Anche casa bisogna seguire alcune elementari di igiene e avere qualche accortezza in più per scongiurare il rischio di contaminare il cibo. Le verdure crude devono essere sempre lavate molto bene, ma anche il prezzemolo e tutte le erbe aromatiche necessitano di un lavaggio accurato, perché sono a contatto con la terra, e quindi a rischio botulino. Forse non tutti sanno che, ad esempio, prima di cucinare il pollo, la pelle va fiammeggiata. Le uova vanno sempre lavate in acqua fredda, e non calda, per evitare che si aprano i pori del guscio ed entrino eventuali batteri.
Consigli per la spesa
Aldilà delle precauzioni che ormai si danno per scontate (ossia andare dove si conosce il venditore e verificare attentamente le etichette), bisogna fare attenzione soprattutto alle insalate. L’insalata va sempre lavata con cura: quella già pulita, in busta, è sicura, a condizione che se ne rispetti la scadenza.
I prodotti surgelati e da frigorifero: bisogna fidarsi o no?
Non si tratta certo di un’isola felice a rischio zero: la listeria può proliferare anche lì, quindi è necessario sempre pulire con attenzione. Poi è importante assicurarsi che il frigo funzioni bene: meglio mettere un termometro di tanto in tanto per controllare la temperatura (quella corretta è tra gli 0 e i 4 gradi, mentre spesso nei frigoriferi di casa è di 7 oppure 8.