Una tecnica che aiuta a diventare più sereni e consapevoli: la Mindfulness. Ecco un libro che parla di questa interessante disciplina.
Può capitare a tutti di sentirsi sotto tono, insoddisfatti, ansiosi, sommersi dalle cose da fare: in una parola, un po’ infelici. Si tratta di sensazioni piuttosto comuni, soprattutto in un’epoca come la nostra che ci costringe sempre a correre passando da un’incombenza ad un’altra. La scienza ha rilevato che dedicare qualche minuto alla meditazione ogni giorno è un toccasana per la salute psico-fisica. La Mindfulness-Based Cognitive Therapy è una tecnica di meditazione che si sta diffondendo parecchio e, a detta di chi la pratica regolarmente, assicura ottimi risultati. Ruby Wax, attrice di successo americana ma anche moglie e madre di tre figli, ha scritto un libro sull’argomento, intitolato “Mindfulness per chi è a pezzi” (edizioni Mondadori). La Wax pratica da anni regolarmente questa disciplina e l’ha studiata in maniera approfondita, conseguendo un Master ad Oxford. L’autrice si definisce una depressa ciclica, e ha utilizzato la Mindfulness per guarire dal suo male di vivere.
Ruby Wax, nel suo libro, ha spiegato in maniera chiara e dettagliata in cosa consiste la Mindfulness e perché fa bene al corpo ed allo spirito. “La mindfulness è un sistema per allenare la capacità di prestare attenzione: quando metti a fuoco qualcosa, i pensieri critici si placano”, si legge nel libro. L’autrice fornisce esempi concreti: provate a fissare l’attenzione su qualcosa o qualcuno e cercate di mantenerla ferma per qualche minuto. All’inizio non sarà facile, come per ogni competenza da sviluppare, serve allenamento costante, il che non è certo semplice per la nostra mente. La Mindfulness rende le persone più consapevoli rispetto ai processi di pensiero, come se li si guardassero dall’alto.
Per tutti noi che siamo sempre “connessi” e in contatto (anche virtuale) con gli altri, la Mindfulness può apparire piuttosto difficile almeno all’inizio. Secondo la Wax si può cominciare impostando cinque o dieci minuti al telefono durante il giorno: in questo lasso di tempo ci si sconnette con il mondo intero e si prova ad entrare nella propria mente, diventando spettatori consapevoli e distaccati dei pensieri. Ogni giorno bisogna provare ad impostare il timer per un tempo più lungo. Poco per volta i minuti dedicati alla meditazione diventeranno sempre di più, quasi senza accorgersene. Alla fine di ogni settimana, provate a prendervi un giorno di riposo e dedicatevi a voi stessi e ad attività piacevoli che abbiano voi (e soltanto voi) come protagonisti e destinatari.
La felicità si può imparare, ma come tutte le cose della vita richiede impegno e costanza. Quale migliore “maestra” di una tecnica che insegna ad osservare fuori per vedersi meglio dentro?