1. Cos’è?
Esistono due tipi di chirurgia: estetica e ricostruttiva. La prima cerca di migliorare le caratteristiche del paziente a livello puramente estetico. La seconda, invece, corregge qualsiasi tipo di deformità o anomalia. La chirurgia oncologica maxillo-facciale è una specializzazione medico-chirurgica che abbraccia la diagnosi e la chirurgia di lesioni e difetti che coinvolgono sia gli aspetti funzionali che quelli estetici dei tessuti duri e molli del cavo orale e del viso. Si tratta di una disciplina che ha lo scopo di porre rimedio ai danni apportati da malattie di tipo tumorale.
2. Che ruolo ha in medicina?
Ogni anno vengono diagnosticati tantissimi casi di tumore e il numero di persone coinvolte sembra aumentare costantemente. Molti di essi si verificano su parti assai visibili del corpo, come testa, collo e viso. Il lato meno sconfortante di questo tipo di male è che la diagnosi è veloce e si può intervenire in una fase in cui il tumore è ancora localizzato, riducendo così il tasso di mortalità. Alcuni di questi cancri possono essere trattati con chemioterapia, laser o raschiamento, altri, invece, necessitano di un intervanto più invasivo. In questi casi entra in gioco la chirurgia oncologica maxillo-facciale. Il suo ruolo è quello di rimuovere la parte malata preservando il più possibile i tessuti visibili.
3. Interventi post rimozione
Cosa succede dopo che il tumore è stato rimosso? Una volta terminata l’operazione, il chirurgo può semplicemente concludere il suo lavoro chiudendo la ferita, facendo ben attenzione che la linea di sutura venga fatta seguendo le linee naturali e le curve del viso, al fine di minimizzare l’aspetto della cicatrice. Ma non è sempre così semplice. Spesso dopo l’asportazione di parti della faccia, il risultato estetico è pessimo e per niente soddisfacente. Molti pazienti sentono la necessità di sottoporsi ad ulteriori interventi per riottenere un aspetto che si avvicini, quanto più possibile, a quello originale. Questo tipo di chirurgia ricostruttiva deve essere effettuata da un chirurgo plastico-facciale specializzato, come per esempio il famoso Evaristo Belli, che abbia innanzitutto esperienza nel campo e che possegga un’ampia conoscenza anatomica delle strutture del viso.
4. Perchè si ricorre alla chirurgia oncologica maxillo-facciale?
A seconda dell’entità del cancro, varia la gravità del danno e di conseguenza la difficoltà di un intervento ricostruttivo.
Le operazioni effettuate hanno come scopo quello di ripristinare mascelle, mandibole, ossa facciali, labbra e tutte le zone del cavo orale. E’ importante comprendere che non esiste una formula ideale per eseguire una chirurgia ricostruttiva, perchè i tipi di tessuti colpiti variano da paziente a paziente. Tuttavia ci sono delle tecniche che vengono comunemente utilizzate. Alcuni chirurghi ricorrono all’innesto di tessuti di pelle per riparare le lesioni. Ma questa soluzione non è l’ideale, perchè è difficile abbinare il colore e la consistenza della pelle. Un trapianto del genere dovrebbe essere utilizzato solo come ultima risorsa. Quando viene asportata un grande percentuale di tessuto facciale, si ricorre alla tecnica dei lembi. Si utilizzano tessuti presi da altre parti del corpo e vengono impiantati sul viso. Invece, nei casi più estremi, un trapianto di faccia potrebbe essere considerato una valida opzione.