Liti condominiali in aumento: ecco i motivi più frequenti

Rumori e odori molesti, mancata raccolta differenziata, utilizzo improprio degli spazi comuni e disaccordi su tabelle millesimali e manutenzione delle parti comuni: la lista dei motivi che possono far nascere delle liti condominiali è molto lunga e, stando alle ultime statistiche, gli italiani sono sempre più pronti a battagliare, arrivando frequentemente a processi civili.

2 milioni di cause in Italia

Secondo gli ultimi studi in materia, infatti, nel nostro Paese risultano oltre 2 milioni di cause civili pendenti che hanno per oggetto liti derivanti dalla convivenza condominiale: le regioni con i condomini più litigiosi sono Lazio e Campania, che superano Sicilia, Veneto ed Emilia Romagna nella top five nazionale, tutte con almeno 150mila questioni pendenti.

Una comunità litigiosa

La comunità ristretta del condominio è quindi fortemente soggetta a problemi, difficoltà e, per l’appunto, liti, che nascono di frequente dalla mancata osservazioni delle norme del buon senso e quelle più specifiche di cui si dota l’assemblea degli inquilini; il sito rifarecasa, in particolare, sintetizza le principali norme del regolamento condominiale, l’importante atto che esprime le regole di comune convivenza tra le parti.

Le cause di litigio

Sono cinque le parti principali in cui si suddivide il regolamento tipo, andando a disciplinare l’utilizzo delle cose comuni, la ripartizione delle spese ordinarie e straordinarie, le regole di amministrazione, le norme per la manutenzione e il decoro dell’edificio e i diritti e gli obblighi di ciascun condomino sulle cose comuni. E, guardando i motivi più frequenti di lite, non sorprende scoprire che queste sono anche le aree più critiche e che fanno nascere i maggiori contrasti.

Violazioni al regolamento condominiale

I vicini italiani litigano innanzitutto per le immissioni, ovvero per i classici rumori e odori ritenuti molesti che provengono da altri appartamenti, come il ticchettio di scarpe o gli odori di fumo o di pietanze cucinate. Sempre tra i rumori molesti sono annoverati anche gli schiamazzi in cortile, soprattutto quelli dei ragazzi che giocano in aree di pertinenza comune a tutte le ore, e quelli provenienti dagli animali domestici, che creano disagi tra condomini anche per l’utilizzo di ascensori o altre zone condivise.

I comportamenti peggiori

Un altro fattore caratteristico delle liti condominiali è la decisione di un singolo di agire in modo autonomo e, spesso, contrario al senso generale: si va dall’apposizione in aree comuni (posizionamento in zone condominiali di oggetti e mezzi di una persona qualunque, come l’automobile parcheggiata in uno spazio non autorizzato) a scelte pratiche come tinteggiare le pareti esterne con colori difformi da quelli originali, o montare verande sul balcone per necessità private. Molto comune è anche l’attitudine (o l’abitudine) di un singolo a utilizzare gli spazi comuni come cosa propria, assumendone quasi il diritto.

I rapporti tra gli inquilini

Non meno discusse sono le questioni legate ai rapporti tra gli inquilini: spesso le liti nascono per motivi banali come il bucato esposto in evidenza o gocciolante su spazi privati, i mozziconi gettati dalla finestra, lo sbattimento di tovaglie e conseguente spargimento di briciole e residui, o ancora l’innaffiatura di piante e balcone con riversamento dell’acqua in spazi sottostanti che appartengono ad altri condomini. Con la crescente diffusione della raccolta differenziata porta a porta, poi, altro motivo di disguidi è la mancata osservanza di norme e giorni per questa attività, che spesso provoca sanzioni a tutto il condominio.

Il fattore economico

Ultimo elemento scatenante, in maniera non sorprendente, è quello economico, soprattutto per spese ritenute non opportune: i verbali delle assemblee di condominio sono ricchi di casi in cui le fazioni di inquilini si dividono tra quelli che ritengono necessaria un intervento per acquistare materiale o riparare zone comuni e quanti invece sono contrari, e non di rado si arriva a citazioni in causa.