Lo scrittore Roberto Saviano, simbolo della lotta alla malavita, torna a far parlare di sé con il romanzo intitolato “Bacio feroce” ambientato a Napoli.
La seconda parte della “paranza dei bambini”
Con lo sguardo lucido del narratore e quello curioso dell’antropologo che con “Gomorra” svelò l’anima nera della camorra, lo scrittore Roberto Saviano, 38 anni, torna a raccontare Napoli. Il suo nuovo libro, “Bacio Feroce” sarà in libreria a partire dal 12 Ottobre, ed è a tutti gli effetti una storia di guerra, la seconda parte della “Paranza dei bambini”. In una delle sue recenti interviste, rilasciata ad un noto settimanale, Roberto Saviano anticipa che le presentazioni del suo nuovo lavoro letterario saranno organizzate come momenti di protesta.
Presentazione del libro e Ius soli
Nelle varie librerie d’Italia in cui il libro verrà presentato non ci saranno scrittori o giornalisti, ma ragazzi e ragazze nati qui da genitori stranieri che, per la mancanza della legge, non possiedono alcun documento. Ragazzi diplomati e laureati, sui quali l’Italia ha investito in educazione e sanità, ma che sono destinati a perdersi, e che lo scrittore ritiene uno spreco di soldi e potenzialità. Un modo forte e deciso per stimolare il dibattito e la riflessione sulla necessità di una normativa che introduca e regolarizzi lo “Ius soli”.
Saviano, Napoli e l’Italia
Saviano usa parole piuttosto forti per definire l’Italia dei giorni nostri: “il nostro Paese è diventato un posto molto cattivo”. E a dimostrazione di ciò le pagine del suo libro parlano appunto di una guerra, reale e non immaginata, che si combatte ogni giorno tra i vicoli di Napoli, dove- dichiara- “proprio come a Mogadiscio, la gente viene ammazzata dai cecchini”. Quello di Saviano, ancora una volta, è un libro denuncia che “fotografa” in maniera spietata e cruda la realtà di un “pezzo di Paese in cui nei vicoli si muore davvero”. Incuriosisce e provoca, Saviano, il cui stile può piacere o meno, ma che dimostra di avere una capacità che non hanno in molti: parlare e descrivere situazioni anche scomode senza peli sulla lingua e senza pregiudizi.