Quanto dura la febbre nei bambini?

I genitori si chiedono spesso quanto tempo dura la febbre nei bambini per sapere quando e se è opportuno consultare un medico. I bimbi, specialmente i più piccoli, hanno bisogno di continue cure e attenzioni. Richiedono un corredo completo di prodotti realizzati su misura per loro: vestitini, passeggini, culle, gadget per il bagnetto, pannolini, kit medici appositi e molto altro ancora.

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Proprio nel caso di questi disturbi, conoscere la media di durata standard può aiutare ad affrontarli al meglio. Ciò permette di dosare l’utilizzo di farmaci solo quando strettamente necessario ed evitare di acquistare inutilmente una quantità eccessiva di prodotti. Una consulenza medica tempestiva per bambini molto piccoli rimane comunque sempre fondamentale in presenza di febbre alta e persistente, tosse forte e difficoltà respiratorie.

Quanto dura la febbre nei bambini? Durata media

La durata della febbre nei bambini varia naturalmente in base alla causa scatenante e all’età del piccolo. Nei lattanti sotto i 6 mesi le febbri, anche lievi, non dovrebbero superare le 24-48 ore. Tempi più lunghi possono essere sintomo di infezioni più serie. Tra 6 mesi e 3 anni la febbre da causa virale, la più comune, dura tipicamente 3-4 giorni. Raramente oltrepassa la soglia della settimana.

Dai 3 ai 6 anni la febbre virale tende a risolversi entro 5-7 giorni, mentre quella batterica possibilmente entro i 10-12 giorni con una terapia antibiotica appropriata. Oltre i 6 anni i tempi si allungano, arrivando a 2-3 settimane nel caso di febbri infiammatorie o post-virali, poiché il sistema immunitario è più maturo. In ogni caso sono da monitorare fattori come l’entità iniziale della febbre, la presenza di altri sintomi e la risposta al trattamento messo in atto.

La durata media della febbre nei bambini varia da 1-2 giorni nei lattanti a 2-3 settimane nei più grandicelli, a seconda dell’eziologia (virale, batterica, infiammatoria) e dell’età. Un quadro che va valutato nella sua complessità, considerando anche altri campanelli d’allarme.

Febbre nei bambini: Fattori che possono influenzare

Diversi fattori influenzano la durata della febbre nei bambini:

  1. L’entità iniziale. Febbri alte e prolungate indicano spesso infezioni più serie, che possono richiedere tempi più lunghi per risolversi. Si consiglia in questi casi terapia antifebbrile.
  2. La corretta terapia. Somministrare antipiretici e fluidi secondo le indicazioni mediche aiuta a ridurre la febbre più rapidamente e a prevenire disidratazione, che può protrarre il quadro.
  3. La risposta immunitaria. Ogni bambino ha una propria capacità di reagire alle infezioni, legata a fattori genetici. Febbri persistenti possono indicare una risposta immunitaria meno efficace.
  4. L’agente patogeno. Alcuni virus e batteri sono più resistenti e possono provocare febbri che durano più a lungo. Ad esempio l’adenovirus, il virus parainfluenzale e lo pneumococco.
  5. L’età. Nei bambini più grandi il sistema immunitario è più maturo ed efficiente, riducendo i tempi di guarigione.

Quindi sono diversi i fattori, legati allo stato del bambino, all’agente responsabile dell’infezione e alle terapie messe in atto, che influenzano la durata della febbre.

Monitorare esito del trattamento, presenza di altri sintomi e persistenza del quadro febbrile aiuta a valutare la complessità della situazione e a decidere le azioni più appropriate.

Febbre nei bambini quanto dura e quando preoccuparsi    

La febbre che persiste oltre i normali tempi di risoluzione può essere un campanello d’allarme, specialmente nei bambini molto piccoli.  Nei lattanti sotto i 6 mesi i genitori devono prestare particolare attenzione e consultare subito il pediatra se la febbre:

  • Super abbondantemente le 24 ore, soprattutto se alta (oltre 39°C)
  • È accompagnata da altri sintomi come vomito, stato di alterazione, rifiuto del cibo, letargia e irritabilità insolite
  • Non risponde ai normali antipiretici come Tachipirina e Ibuprofene

Anche nei bimbi più grandi la persistenza della febbre oltre una settimana – quando di solito si risolve – deve far scattare un campanello d’allarme.

I sintomi a cui prestare attenzione sono:

  • Febbre alta e continua nonostante la terapia
  • Comparsa di mal di gola, dolori addominali, diarrea, cefalea, eruzioni cutanee
  • Stanchezza, perdita di appetito, irritabilità marcate e prolungate nel tempo
  • Difficoltà respiratorie, tonsille ingrossate, aumento della frequenza cardiaca

In presenza di questi segnali è importante consultare subito il pediatra per escludere patologie più serie, valutare tempestivamente la necessità di terapie antibiotiche e, nei casi estremi, il ricovero ospedaliero.

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